Quindi, l’analista crypto Joao Wedson ha appena pubblicato la sua ultima analisi sui mercati, ed è un po’ un mix di segnali contrastanti. Sta osservando Uniswap e Bitcoin, e i quadri che dipinge sono piuttosto diversi tra loro. Non è il solito entusiasmo che si sente spesso, il che forse è una cosa positiva.
Cosa sta succedendo con Uniswap?
Per quanto riguarda Uniswap, o UNI, Wedson evidenzia qualcosa di interessante che sta accadendo tra i suoi detentori. A quanto pare, i grandi player—i primi 100 indirizzi—stanno vedendo diminuire la loro quota dell’offerta totale. Questo sta accadendo mentre gli investitori più piccoli e a breve termine stanno accumulando.
Secondo me, questo significa che il token potrebbe distribuirsi maggiormente, finendo in più mani. Potrebbe essere un segnale che Uniswap sta diventando un po’ meno concentrato, forse un po’ più decentralizzato entro il 2025. Ma chi può dirlo davvero? Queste cose sono difficili da prevedere.
Il Metcalfe Ratio torna a muoversi
Qui la questione si fa un po’ tecnica, ma seguimi. Wedson ha menzionato il Metcalfe Ratio di UNI. In sostanza, è un modo per valutare se il valore di una rete sta tenendo il passo con la crescita dei suoi utenti. Il rapporto sta tornando a salire.
Un rapporto basso può a volte significare che il prezzo non ha ancora raggiunto la crescita della rete. Questo potrebbe suggerire spazio per un aumento del prezzo. Al contrario, un rapporto alto potrebbe significare che il prezzo è andato oltre i suoi fondamentali, un classico segnale di sopravvalutazione. Non è un segnale perfetto, ma è uno di quelli che gli analisti dei dati sembrano apprezzare.
Alcune preoccupazioni per Bitcoin
Ora, per quanto riguarda Bitcoin, la prospettiva di Wedson sembra un po’ più cauta. Ha segnalato alcune cose che potrebbero far riflettere i trader.
Per cominciare, BTC è sceso sotto la sua trendline sull’indice Russell 2000. Potrebbe non sembrare un grosso problema per tutti, ma in passato questi due si sono mossi piuttosto in sintonia. Quindi una rottura come questa potrebbe essere interpretata come un segnale ribassista. Forse.
Poi c’è lo Sharpe Ratio, che è al di sotto dei livelli di inizio anno. In parole semplici, significa che i rendimenti che si ottengono rispetto al rischio assunto non sono più così buoni come prima. Anche la volatilità del prezzo è diminuita, il che sembra rassicurante ma potrebbe significare meno opportunità per grandi movimenti.
E anche se Bitcoin ha raggiunto nuovi massimi in USD, non ha ancora sfondato in alcune altre principali coppie di valute, come contro l’Euro o il Rublo. È una sfumatura che spesso si perde tra i titoli delle notizie.
Ovviamente, tutto questo è solo l’interpretazione di una persona sui dati. Non è una raccomandazione, solo un’osservazione. I mercati hanno una loro logica, e ciò che un giorno sembra un segnale chiaro può sembrare rumore il giorno dopo.
