Il responsabile OTC di Wintermute: la partecipazione delle banche alle transazioni crypto è essenzialmente un modello di intermediazione, non possono detenere posizioni né effettuare trading proprietario.
Secondo quanto riportato da Odaily, in risposta alla lettera interpretativa pubblicata dall'Ufficio del Controllore della Valuta degli Stati Uniti (OCC), che chiarisce che la partecipazione delle banche nazionali alle operazioni di principal trading senza rischio su asset crittografici è considerata attività bancaria legale e che le banche possono agire come intermediari nelle transazioni di criptovalute, Jake, responsabile di Wintermute OTC, ha dichiarato sui social media che il processo di partecipazione delle banche alle transazioni di criptovalute è sostanzialmente diverso dal trading proprietario. Ha sottolineato che, nelle operazioni, le banche solitamente acquistano asset crittografici dai clienti e trasferiscono immediatamente la posizione a un liquidity provider (LP); a livello tecnico, detengono la proprietà degli asset crittografici solo per un brevissimo periodo, al fine di completare l'abbinamento delle transazioni, ma non mantengono effettivamente un inventario né si assumono il rischio di fluttuazione dei prezzi. Dal punto di vista economico, questo modello rientra nell'attività di brokeraggio: la banca può facilitare l'incontro tra acquirenti e venditori, ma non può detenere posizioni né effettuare trading proprietario.
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