Il piano di MSCI di escludere le aziende con elevati possedimenti in criptovalute potrebbe innescare una vendita per 15 miliardi di dollari.
Il fornitore di indici MSCI propone di escludere dal suo Global Investable Market Index le aziende che possiedono asset digitali pari o superiori al 50% del totale degli asset, con una decisione finale prevista per il 15 gennaio 2026 e possibili modifiche effettive a febbraio. Gli analisti prevedono che questa mossa potrebbe costringere 39 società quotate a vendere tra 10 e 15 miliardi di dollari in asset crypto per mantenere l’idoneità. Queste aziende hanno un valore di mercato totale di circa 113 miliardi di dollari, con Strategy (precedentemente MicroStrategy) che rappresenta il 74,5% del valore interessato. JPMorgan stima che solo Strategy potrebbe affrontare deflussi di fondi legati a MSCI per 2,8 miliardi di dollari. Per evitare l’esclusione, alcune aziende potrebbero liquidare proattivamente le proprie partecipazioni crypto al di sotto del 50%, innescando vendite di mercato e una maggiore volatilità di Bitcoin. Oltre 1.268 persone hanno già firmato una petizione contro la proposta, criticandola per prendere di mira ingiustamente gli asset digitali.
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