VanEck prevede che Bitcoin $0.0353 Volatilità 24h: 0,3% Market cap: $35,35 M Vol. 24h: $6,76 M entri nel 2026 con segnali “misti ma costruttivi” e una maggiore probabilità di consolidamento rispetto a un drammatico rally o crollo.
Secondo un nuovo outlook crypto aziendale guidato da Matthew Sigel (Head of Digital Assets Research), la volatilità realizzata di Bitcoin si è circa dimezzata rispetto al ciclo precedente. Ciò implica che il prossimo drawdown ciclico dovrebbe essere più contenuto (circa 40% contro ~80% l’ultima volta), con gran parte già assorbita dal mercato. Aggiungono inoltre che il ciclo quadriennale di Bitcoin, che spesso raggiunge il picco nella finestra post-elettorale USA, “rimane intatto” dopo il massimo di inizio ottobre 2025. Questo sostiene l’ipotesi che il 2026 sarà un anno di digestione.
VanEck inquadra la sua previsione attraverso tre lenti:
- Liquidità globale: i tagli dei tassi probabilmente aiutano, ma alcune parti della liquidità USA sono più rigide poiché la spesa AI si scontra con un mercato dei finanziamenti fragile.
- Leva di sistema: significativamente resettata dopo diversi washout.
- Attività on-chain: ancora debole, ma in miglioramento.
Per gli investitori, la società ribadisce una allocazione disciplinata di BTC dell’1–3%, costruita tramite dollar-cost averaging e aggiunte opportunistiche durante i periodi di deleveraging.
Il grande trade del 2026: i miner si trasformano in fornitori AI/HPC
VanEck mette in evidenza la svolta capital-intensive in corso tra i miner di Bitcoin, che stanno espandendo l’hash rate mentre costruiscono simultaneamente capacità di data center AI/HPC. Altre ricerche della società monitorano i miner pubblici che pianificano di passare da ~7 GW attivati all’inizio del 2025 a ~16 GW entro il 2026 e ~20 GW entro il 2027, con il 20–30% di quella potenza probabilmente riconvertita a carichi di lavoro AI/HPC. Secondo VanEck, i miner con energia economica/sicura, solide economie HPC e finanziamenti non diluitivi dovrebbero guidare un ciclo di consolidamento simile a quello del 2020–2021.
Questa svolta è già visibile nei titoli: ex-miner puri stanno firmando contratti pluriennali per il calcolo AI misurati in centinaia di megawatt. Hut 8, ad esempio, ha annunciato un accordo per data center della durata di 15 anni, del valore di circa $7B, sostenuto da Anthropic/Fluidstack con opzioni di espansione fino al range dei gigawatt. Questo rappresenta un emblema del passaggio del settore verso ricavi di calcolo garantiti dall’energia. Altri operatori, come Core Scientific, stanno ottenendo upgrade grazie all’espansione delle pipeline HPC.
Stablecoin e pagamenti digitali: upside selettivo
Oltre al mining, VanEck vede un’opportunità più selettiva nei pagamenti digitali e nel regolamento tramite stablecoin. In particolare, i flussi B2B possono ridurre i costi transfrontalieri e migliorare i cicli di capitale circolante.
La società avverte che l’esposizione pura tramite equity pubbliche è limitata. I beneficiari a breve termine potrebbero essere operatori fintech ed e-commerce che integrano infrastrutture stablecoin per sbloccare leva sui margini. Anche una copertura di mercato più ampia suggerisce che, nel breve termine, i casi d’uso delle stablecoin siano orientati al B2B transfrontaliero, anche se le reti di carte consumer restano resilienti.
Perché la previsione di “consolidamento” è plausibile
- Volatilità realizzata più bassa: i dati di VanEck e i controlli on-chain di metà 2025 hanno segnalato una volatilità BTC in calo verso i minimi di ciclo, coerente con drawdown più piccoli (seppur ancora marcati).
- Struttura del ciclo intatta: uno schema di picco post-elettorale e il massimo di ottobre 2025 si adattano al modello quadriennale, indicando una costruzione di range nel 2026.
- Leva resettata, on-chain debole ma in miglioramento: il deleveraging passato riduce la fragilità; gli incrementi on-chain favoriscono una crescita graduale piuttosto che movimenti improvvisi.
