Yearn Finance recupera 2,4 milioni di dollari dopo un hack in una missione di salvataggio senza precedenti
Essere derubati è una cosa. Recuperare la propria proprietà è un’altra. Nell’universo crypto, dove il minimo difetto può trasformarsi in una rapina algoritmica, servono sangue freddo, alleati solidi e un fiuto acuto per la caccia. Ed è esattamente ciò che ha dimostrato Yearn Finance. Nessun tempo per soffermarsi. Pronto alla battaglia, il protocollo ha lanciato una corsa contro il tempo per recuperare una fortuna digitale svanita. E la storia merita davvero attenzione.
In breve
- Il bug ha permesso di coniare 2,3544×10^56 yETH e svuotare i pool in pochi minuti.
- Un’alleanza crypto è riuscita a recuperare 857,49 pxETH, equivalenti a $2,4 milioni.
- Il contratto preso di mira è stato isolato, senza collegamenti con altri vault di Yearn Finance.
- L’attacco ha utilizzato contratti autodistruggenti e Tornado Cash per mascherare le transazioni.
Salvataggio lampo: Yearn Finance recupera $2,4M nel cuore della tempesta
Quando è scattato l’allarme, la scena era già un campo di rovine. Il 30 novembre, un attaccante ha coniato una quantità assurda di token yETH – precisamente 2,3544 × 10^56 unità – sfruttando un bug aritmetico non controllato. In pochi minuti, quasi $9 milioni sono stati sottratti da due pool DeFi: yETH e yETH-WETH su Curve.
Ma Yearn Finance non ha lasciato che il caos prendesse il sopravvento. Immediatamente, il protocollo ha mobilitato una squadra di recupero. Plume Network, Dinero, SEAL911 e ChainSecurity hanno formato una “war room” interoperabile per identificare e localizzare i fondi. Risultato: 857,49 pxETH, equivalenti a $2,4M, sono stati recuperati, messi in sicurezza e promessi agli utenti colpiti.
Il tweet di @yearnfi ha dato il tono:
Con l’assistenza dei team di Plume e Dinero, è stato effettuato un recupero coordinato di 857,49 pxETH ($2,39m). Gli sforzi di recupero restano attivi e in corso. Qualsiasi asset recuperato con successo sarà restituito ai depositanti colpiti.
Questa azione dimostra la crescente maturità dei progetti DeFi. Questa capacità di lanciare un piano di salvataggio crypto complesso nel mezzo della tempesta è un segno di resilienza raramente visto in un settore che spesso cerca di riparare le falle dopo il naufragio.
Yearn Finance ha, in breve, dato una lezione di coordinamento post-hacking. Mentre alcuni si chiudono nel silenzio, la piattaforma ha scelto apertura, collaborazione e azione.
Crypto sotto pressione: un bug, miliardi di token e una sfida DeFi
L’exploit non è stato un semplice furto opportunistico. È stato un attacco di precisione. Utilizzando contratti helper autodistruggenti, l’hacker ha mascherato le proprie tracce. Questi piccoli frammenti di codice, una volta compiuto il lavoro sporco, si cancellano come spie che non vengono mai trovate. Un metodo già visto nell’attacco a Balancer, segno che il livello si sta alzando.
Fortunatamente, il contratto preso di mira era codice personalizzato. Nessun impatto è stato segnalato sui vault V2 o V3 di Yearn Finance. Il team ha ribadito questo messaggio per rassicurare i propri utenti. In questa galassia instabile che è la DeFi, la fiducia si conquista e si riconquista con ogni riga di codice.
Ma non è finita qui. Una parte dei fondi rubati è stata inviata a Tornado Cash, uno strumento di anonimizzazione ben noto tra gli hacker. Questo anonimizzatore, ora rifugio per fondi sospetti, continua ad alimentare il tira e molla tra etica, privacy e tracciabilità nel settore crypto.
Tuttavia, Yearn Finance non è fuggita. Ha preso la parola, si è assunta la responsabilità dell’errore, ha annunciato un’indagine post-mortem e ha mobilitato i suoi partner per rafforzare le difese future. Una scelta lodata dalla community, che preferisce mille volte un’ammissione al silenzio.
Quello che rivela questo attacco è sia la sofisticazione degli hacker che l’adattabilità dei protocolli. La crypto è sotto pressione, ma la crypto impara in fretta.
In numeri, date e fatti chiave
- Data dell’attacco: 30 novembre, 16:11 EST;
- Importo rubato: circa $9M, inclusi $8M dal pool yETH;
- Importo recuperato: $2,4M (857,49 pxETH);
- Vulnerabilità: bug aritmetico non controllato + contratti helper;
- Alleati mobilitati: Plume, Dinero, SEAL911, ChainSecurity.
Nel settore crypto, la memoria è acuta. Ricordiamo l’hacker di Curve Finance che, sicuro del proprio genio, non esitò a deridere la community dopo aver sottratto milioni. Eppure, questa arroganza spesso dura poco. Perché nel mondo del codice e delle chain, l’unione dei difensori risponde sempre al contrattacco.
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