AMINA Bank diventa la prima istituzione regolamentata a offrire lo staking di POL: una pietra miliare per il Web3 istituzionale

AMINA Bank AG, con sede in Svizzera, è la prima istituzione finanziaria regolamentata al mondo a fornire accesso allo staking di POL, il token nativo dell’ecosistema Polygon. Attraverso una partnership con la Polygon Foundation, AMINA consente ai clienti istituzionali di effettuare staking all’interno di un quadro regolamentato, con rendimenti fino al 15%.

Questa iniziativa amplia i servizi di custodia e trading di AMINA per POL e sottolinea il crescente interesse istituzionale per l’infrastruttura blockchain in conformità con le normative.

Accesso regolamentato alla sicurezza della rete

AMINA Bank sta estendendo la sua offerta per includere lo staking istituzionale. I clienti possono mettere in staking POL attraverso una configurazione conforme, soggetta ai controlli standard di KYC, AML e governance istituzionale.

“Con l’accelerazione dell’adozione istituzionale dell’infrastruttura blockchain, AMINA continua a fare da ponte tra la finanza tradizionale e le reti che contano,” ha dichiarato Myles Harrison, Chief Product Officer di AMINA Bank. “La nostra espansione dei servizi POL offre ai clienti istituzionali un accesso regolamentato alla blockchain, consentendo loro di essere ricompensati per aver fornito stabilità e sicurezza a una rete blockchain utilizzata da alcune delle più grandi istituzioni finanziarie e brand al mondo. Attraverso la nostra partnership con la Polygon Foundation, siamo orgogliosi di offrire la struttura di ricompense più competitiva sul mercato per lo staking istituzionale di POL.”

Nell’ambito della partnership, AMINA combina una ricompensa base per lo staking di circa il 4–5% con un ulteriore incremento fornito dalla Polygon Foundation, portando i rendimenti complessivi fino al 15%.

Perché è importante per Polygon

Polygon è da tempo una delle preferite tra le imprese e i costruttori DeFi, e questo sviluppo contribuisce ad estendere la sua credibilità anche nei corridoi istituzionali. La rete supporta già quasi 3 miliardi di USD in capitalizzazione di stablecoin, alimenta micropagamenti e raggiunge tempi di regolamento inferiori a 5 secondi con commissioni ultra-basse.

Inoltre, Polygon ha superato 1 miliardo di USD in asset reali tokenizzati (RWA) e ospita strutture istituzionali come il BUIDL Fund di BlackRock. Consentendo lo staking regolamentato, Polygon amplia il suo accesso istituzionale — non solo come protocollo su cui costruire, ma anche come uno che le istituzioni possono governare e a cui possono partecipare.

“Questo segna un punto di svolta,” ha dichiarato Marc Boiron, CEO di Polygon Labs. “Le istituzioni non si limitano più ad acquistare token, vogliono partecipare alle reti che contano. POL è progettato per scalare il livello di valore di internet, e questa iniziativa offre al capitale reale un punto di ingresso regolamentato e di livello bancario per garantirlo.”

Oltre alla finanza, Polygon sostiene progetti aziendali come .SWOOSH di Nike e l’elaborazione dei pagamenti globali di Stripe.

Lo staking istituzionale ridefinito

Il servizio di staking POL di AMINA è progettato per partecipanti istituzionali qualificati — inclusi asset manager, family office, tesorerie aziendali, fondi pensione e UHNWIs — con enfasi su governance, custodia protetta e mitigazione del rischio di slashing. I periodi di lock-up, la volatilità di mercato e l’incertezza normativa sono affrontati all’interno del quadro di conformità della banca, offrendo esposizione rispettando gli standard di rischio istituzionali.

Un punto di svolta nella finanza digitale

Questo sviluppo segna un cambiamento più profondo nel modo in cui la finanza regolamentata vede la blockchain. Invece di agire come detentori passivi o custodi di asset tokenizzati, le istituzioni possono ora diventare validatori attivi delle reti — abbracciando sia i vantaggi che le responsabilità.

Per Polygon, si tratta di un’inflessione strategica: le detenzioni di token evolvono da asset speculativi a strumenti partecipativi in un’architettura permissionless. La collaborazione pone entrambe le parti — la banca e il protocollo — all’avanguardia nell’adozione regolamentata del web3.